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giovedì 22 marzo 2012

La divinità che è dentro di noi

Negli insegnamenti del maestro Linji, spesso vi è il messaggio che dobbiamo avere fiducia in noi stessi, che quando cerchiamo delle risposte, le dovremmo cercare in noi stessi perché l’essenza del Buddha, della divinità, esiste anche in noi. 
Se siamo soprattutto interessati alle parole e alle idee, queste possono diventare un ostacolo per la nostra libertà. Tutto ciò che impariamo o ascoltiamo dovrebbero riportarci a noi stessi, “alla nostra capacità di essere liberi, felici e solidi”. 
Dobbiamo fare in modo che cresca sempre di più la fiducia nella nostra capacità di essere felici e illuminati. Linji diceva che il Buddha, nel momento in cui i discepoli stavano ascoltando, era con loro, era dentro di loro. Buddha, Dio, lo Spirito universale, è dentro di noi, in questo preciso momento. Se perdiamo il momento presente, non possiamo entrare in contatto con la divinità che c’è in noi, comunque la chiamiamo. 
T.N.H. ci dice che tutto ciò che dobbiamo fare è ascoltare una campana di consapevolezza che ci riconduca al presente, lasciare andare ogni pensiero, concentrarsi sul respiro e così entrare in contatto con spazio e tempo senza limiti, con passato,  presente e futuro. 
In ogni momento della giornata, ogni cosa che facciamo, guardare, mangiare, toccare, abbiamo bisogno di farla in consapevolezza. Non abbiamo nient’altro da fare, così diventiamo quella che il maestro Linji chiama una “persona senza impegni”.
Ho trovato una bella leggenda indù che si riferisce proprio a  questo argomento.  Racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini erano Dei. Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma  – signore degli dei – decise di privarli del potere divino e di nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo.
Il grande problema fu quello di trovare un nascondiglio. Quando gli dei minori furono riuniti a consiglio per risolvere questo dilemma, essi proposero la cosa seguente: “seppelliamo la divinità dell’uomo nella Terra”. Brahma tuttavia rispose: “No, non basta. Perché l’uomo scaverà e la ritroverà”. Gli dei, allora, replicarono: “In tal caso, gettiamo la divinità nel più profondo degli Oceani”. E di nuovo Brahma rispose: “No, perché prima o poi l’uomo esplorerà le cavità di tutti gli Oceani, e sicuramente un giorno la ritroverà e la riporterà in superficie”. Gli dei minori conclusero allora: “Non sappiamo dove nasconderla, perché non sembra esistere – sulla terra o in mare – luogo alcuno che l’uomo non possa una volta raggiungere”.
E fu così che Brahma disse: “Ecco ciò che faremo della divinità dell’uomo: la nasconderemo nel suo Io più profondo e segreto , perché è il solo posto dove non gli verrà mai in mente di cercarla”.
A partire da quel tempo, conclude la leggenda, l’uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne,scavato la terra e si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa che si trova dentro di lui. (da questo link)

lunedì 5 marzo 2012

L'importanza della connessione

Molti studi hanno documentato l’importanza di soddisfare il bisogno di connessione con altri esseri umani. Affetto e carezze hanno un effetto benefico sia sulla salute delle persone che degli animali. 
Il contatto fisico è infatti uno dei modi fondamentali per rapportarsi con gli altri. La stretta di mano, l’abbraccio, sono gesti che manifestano l’essere in relazione con l’altro. 
Se sono compiuti in consapevolezza, diventano modi  per trasmettere i nostri sentimenti. Se il gesto invece viene compiuto meccanicamente, può generare senso di frustrazione e fastidio. 
Sembra che le esperienze infantili di connessione abbiano molta importanza sulla salute da adulti. Anche durante il processo di crescita e di separazione graduale dalla madre, l’essere umano ha bisogno di sentirsi parte di una rete di relazioni, di vivere nell’interdipendenza. 
L’energia che alimenta  la connessione è l’amore. Per sviluppare la nostra capacità di amare è necessario essere consapevoli delle nostre emozioni, osservarle senza giudizi. 
Anche la connessione con il proprio organismo è molto importante, con il nostro corpo e i nostri pensieri. Se prestiamo attenzione, possiamo individuare correttamente i segnali del nostro corpo  e adattare i nostri comportamenti per mantenere l’equilibrio che ci fa mantenere in salute. 
Con le pratiche di consapevolezza si intensifica la connessione con l’organismo. Attraverso la meditazione, lo yoga, in generale il rallentamento dei ritmi di vita e l’osservazione, siamo in grado di affrontare meglio gli ostacoli e le sfide che inevitabilmente si incontrano nel corso della vita.

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