Negli insegnamenti del maestro Linji, spesso vi è il messaggio che dobbiamo avere fiducia in noi stessi, che quando cerchiamo delle risposte, le dovremmo cercare in noi stessi perché l’essenza del Buddha, della divinità, esiste anche in noi.
Se siamo soprattutto interessati alle parole e alle idee, queste possono diventare un ostacolo per la nostra libertà. Tutto ciò che impariamo o ascoltiamo dovrebbero riportarci a noi stessi, “alla nostra capacità di essere liberi, felici e solidi”.
Dobbiamo fare in modo che cresca sempre di più la fiducia nella nostra capacità di essere felici e illuminati. Linji diceva che il Buddha, nel momento in cui i discepoli stavano ascoltando, era con loro, era dentro di loro. Buddha, Dio, lo Spirito universale, è dentro di noi, in questo preciso momento. Se perdiamo il momento presente, non possiamo entrare in contatto con la divinità che c’è in noi, comunque la chiamiamo.
T.N.H. ci dice che tutto ciò che dobbiamo fare è ascoltare una campana di consapevolezza che ci riconduca al presente, lasciare andare ogni pensiero, concentrarsi sul respiro e così entrare in contatto con spazio e tempo senza limiti, con passato, presente e futuro.
In ogni momento della giornata, ogni cosa che facciamo, guardare, mangiare, toccare, abbiamo bisogno di farla in consapevolezza. Non abbiamo nient’altro da fare, così diventiamo quella che il maestro Linji chiama una “persona senza impegni”.
Ho trovato una bella leggenda indù che si riferisce proprio a questo argomento. Racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini erano Dei. Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma – signore degli dei – decise di privarli del potere divino e di nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo.
Se siamo soprattutto interessati alle parole e alle idee, queste possono diventare un ostacolo per la nostra libertà. Tutto ciò che impariamo o ascoltiamo dovrebbero riportarci a noi stessi, “alla nostra capacità di essere liberi, felici e solidi”.
Dobbiamo fare in modo che cresca sempre di più la fiducia nella nostra capacità di essere felici e illuminati. Linji diceva che il Buddha, nel momento in cui i discepoli stavano ascoltando, era con loro, era dentro di loro. Buddha, Dio, lo Spirito universale, è dentro di noi, in questo preciso momento. Se perdiamo il momento presente, non possiamo entrare in contatto con la divinità che c’è in noi, comunque la chiamiamo.
T.N.H. ci dice che tutto ciò che dobbiamo fare è ascoltare una campana di consapevolezza che ci riconduca al presente, lasciare andare ogni pensiero, concentrarsi sul respiro e così entrare in contatto con spazio e tempo senza limiti, con passato, presente e futuro.
In ogni momento della giornata, ogni cosa che facciamo, guardare, mangiare, toccare, abbiamo bisogno di farla in consapevolezza. Non abbiamo nient’altro da fare, così diventiamo quella che il maestro Linji chiama una “persona senza impegni”.
Ho trovato una bella leggenda indù che si riferisce proprio a questo argomento. Racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini erano Dei. Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma – signore degli dei – decise di privarli del potere divino e di nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo.
Il grande problema fu quello di trovare un nascondiglio. Quando gli dei minori furono riuniti a consiglio per risolvere questo dilemma, essi proposero la cosa seguente: “seppelliamo la divinità dell’uomo nella Terra”. Brahma tuttavia rispose: “No, non basta. Perché l’uomo scaverà e la ritroverà”. Gli dei, allora, replicarono: “In tal caso, gettiamo la divinità nel più profondo degli Oceani”. E di nuovo Brahma rispose: “No, perché prima o poi l’uomo esplorerà le cavità di tutti gli Oceani, e sicuramente un giorno la ritroverà e la riporterà in superficie”. Gli dei minori conclusero allora: “Non sappiamo dove nasconderla, perché non sembra esistere – sulla terra o in mare – luogo alcuno che l’uomo non possa una volta raggiungere”.
E fu così che Brahma disse: “Ecco ciò che faremo della divinità dell’uomo: la nasconderemo nel suo Io più profondo e segreto , perché è il solo posto dove non gli verrà mai in mente di cercarla”.
A partire da quel tempo, conclude la leggenda, l’uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne,scavato la terra e si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa che si trova dentro di lui. (da questo link)
A partire da quel tempo, conclude la leggenda, l’uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne,scavato la terra e si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa che si trova dentro di lui. (da questo link)
Interessante questo tuo blog, belli i post sulla meditazione e sulla consapevolezza contro il dolore... ti seguo con piacere!
RispondiEliminaA presto
Grazie, mi fa molto piacere. A presto.
Eliminapiù leggo "cose" spirituali più mi accorgo che quelle "cose non dovrei leggerle, perchè in fondo la cosa che ho letto per prima detta dallo stesso buddha è la più sacrosanta...
RispondiEliminaIL buddah (ma possiamo chiamarlo con mille altri modi:consapevolezza, serenità, sapienza ecc) è in noi è li che dobbiamo cercarla/O...
bel post...
mantide
Ciao, mantide immagino "religiosa" e filosofa...sono d'accordo con te, ma i maestri possono aiutarci nella nostra ricerca...sono spesso una guida preziosa.
Eliminaciao a te...scusa se mi sono intromesso senza presentazione....
RispondiEliminama hai indovinato la mia identità anche senza presentazione...sono una mantide religiosamente filosofica...
I maestri sono davvero una guida per la nostra ricerca ma il giorno che inseguo è quello in cui io non abbia più bisogno di maestri, perchè io sono diventato maestro (anche solo di me stesso...
Forse esagero ma mi sembra che il meastro Linji volesse dire qualcosa di simile...
mantide
Scusa il ritardo della risposta, in questo periodo ho più le mani nella terra che verso il cielo...sono d'accordo con te, il maestro ci indirizza, ci sostiene, ma alla fine c'e già tutto, dentro di noi...almeno, così dicono i maestri!!... ciao, a presto
RispondiElimina