Ancora qualche appunto sugli insegnamenti di Jaya Row
presentati da Giacomo Bonaveglio il lunedì sera.
Una frase da stampare bene nella nostra mente: il solo
dovere della nostra vita è essere contenti e felici.
Sembra difficile, ma se osserviamo ciò che di solito ci
rovina la giornata, sono piccoli giochi
dell’ego, litigi tra parenti o colleghi, aspettative non realizzate, resistenza
ai cambiamenti. È la mente irrazionale che ha il sopravvento sull’intelletto,
sulla nostra parte razionale.
Come fare allora per rinforzare l’intelletto, il
discernimento ? Schematizzo alcuni consigli che J. Row trae dai suoi studi
vedici.
Essere testimoni imparziali, privi di pregiudizi, cercare di
essere obiettivi, avere un ruolo distaccato, non farsi trascinare dalle
passioni;
mettersi nel ruolo dell'osservatore, che è quello dello spirito;
non alimentare rabbia, avidità, sete di potere;
mettersi nel ruolo dell'osservatore, che è quello dello spirito;
non alimentare rabbia, avidità, sete di potere;
non pretendere di cambiare il mondo, il mondo cambierà se
lavoreremo su noi stessi;
tenere presente che non siamo solo corpo e mente, ma
soprattutto intelletto e spirito, lasciarci guidare da questa consapevolezza,
rafforzando così l’intuito che ci fa trovare soluzioni;
fare ciò che dobbiamo
fare, come Arjuna, accettare le nostre responsabilità, analizzare i nostri comportamenti;
operare con spirito di dedizione, per una causa elevata,
espandere il cerchio di amore.
Non è facile, specialmente quando ci troviamo ad affrontare problemi seri, ma anche in quei casi fare resistenza è controproducente; meglio accettare, osservare il dolore, fare del nostro meglio, attendere che torni l'equilibrio, e ricominciare a sorridere.
Non è facile, specialmente quando ci troviamo ad affrontare problemi seri, ma anche in quei casi fare resistenza è controproducente; meglio accettare, osservare il dolore, fare del nostro meglio, attendere che torni l'equilibrio, e ricominciare a sorridere.
Un vecchio e umilissimo parroco (sarà morto da una quindicina di anni), quando da bambina frequentavo la chiesa, al termine delle confessioni ci diceva, soprattutto a noi giovani: sii sempre felice e contento, sorridi sempre. Io non capivo, nel ciclone dell'adolescenza mi sembrava un consiglio un po' sciocco. Solo ora comincio a farmi un'idea di cosa intendesse con quelle parole.
RispondiEliminaCredo che anche papa Francesco sarebbe d'accordo con il tuo umile parroco! Che sia il nuovo corso? D'altra parte è evidente a tutti che spesso si vive da musoni lamentosi e attaccabrighe e che qualcosa va cambiato.
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